domenica 2 maggio 2010

Camminare per Torino

Da poco tempo mi sono accorto che tra i Livelli di Google Earth è possibile selezionare la casellina "Street view".
Si possono così percorrere virtualmente molte strade di città grandi e piccole attraverso una serie incredibile di fotografie panoramiche scattate a poche decine di metri l'una dall'altra.
Si creano allora mappe "analogiche" che non solo riproducono passo passo un qualsiasi percorso, ma consentono anche al "viaggiatore" di guardarsi intorno mentre "cammina".
Naturalmente non ho aspettato molto e, alla prima occasione, ai bambini ho fatto ripercorrere sulla lavagna un tragitto a piedi che abbiamo fatto tutti insieme in occasione del ritorno da una visita a Palazzo Madama.
Li ho anche chiamati alla lavagna, invitandoli a guardarsi intorno, a riconoscere vie, negozi e monumenti, in qualche caso a fare vedere a tutti il portone della propria casa...


Uno dei capisaldi concettuali che è rimasto fortemente impresso nella mia memoria da quando, nell'86 - '87, frequentai i corsi di formazione sui Programmi della scuola elementare del 1985 è l'idea che le primissime attività di geografia e di storia dovrebbero essere saldamente ancorate all'esperienza concretamente vissuta dai bambini.
I percorsi a piedi da casa a scuola, la conoscenza delle strade del quartiere, l'ubicazione della propria casa per geografia, i vecchi giocattoli o le vecchie fotografie per storia, dovrebbero essere tra i materiali di base su cui iniziare a lavorare per consentire lo sviluppo dei concetti di spazio e di tempo al di là delle trasmissioni nozionistiche.
Un'idea profondamente innovativa che segnava in modo deciso la distanza culturale - pedagogica dai precedenti Programmi del '55
Ai tempi dei Programmi dell'85 non c'erano certo Google Earth e Lavagne Digitali a disposizione e i primi computer facevano, solo in quegli anni, il primo timidissimo ingresso nella scuola.
Oggi, se da una parte disponiamo di nuove tecnologie a basso prezzo (o addirittura gratuite come Google Earth), dall'altra non possiamo contare su un'evoluzione altrettanto rapida delle idee pedagogiche.
I Programmi dell'85 "distano" 30 anni dai precedenti.
Nel 2010, a 25 anni di distanza, possiamo contare solamente su una serie di "Indicazioni" (non più Programmi), piuttosto vaghe e confuse, sovente rimaneggiate per i cambi di governo. Indicazioni in cui, rispetto ai Programmi dell'85, le novità sostanziali sono piuttosto poche e che si riducono spesso a riformulazioni arzigogolate di vecchi concetti.
Che peccato!

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