domenica 20 novembre 2011

LIM "fai da te" e open source

Quando, nel settembre del 2009 iniziai a lavorare con una classe prima, attualmente una terza, già dai primissimi giorni portai a scuola il mio Kit Wiidea. Da allora ho sempre utilizzato un mio proiettore, un mio portatile e il famoso Wiimote da 40 euro.
La scelta fu soprattutto dettata da motivi di semplice “fretta”. Iniziavo infatti un nuovo ciclo di cinque anni, probabilmente l'ultimo del mio percorso di maestro, e non volevo proprio perdermi l'occasione di sperimentare per un intero ciclo questa nuova tecnologia.
A due anni e mezzo di distanza, a metà percorso dell'intero ciclo quinquennale, la scelta si è rivelata assolutamente necessaria e giusta.
Se avessi deciso di aspettare il cammino burocratico-istituzionale, solo da pochi mesi potrei adesso utilizzare, una volta o due la settimana, l'unica LIM attualmente presente nella mia scuola e immancabilmente sistemata in uno spazio comune anziché in un'aula.
Probabilmente ci avrei anche rinunciato, dato che la LIM in questione si trova esattamente nel punto più lontano dalla mia aula, a due piani e due corridoi di distanza...
In ogni caso questa sorta di sperimentazione artigianale con il kit Wiidea, di cui questo stesso blog riporta alcuni momenti (per me) significativi, si è arricchita spesso e volentieri di momenti di scambio con altri insegnanti che facevano la stessa esperienza.
Innanzitutto il gruppo Wiidea di Bologna, il primo con cui sono entrato in contatto e grazie al quale ho imparato a connettere il Wii al computer e a gestirlo secondo le mie esigenze d'aula. Poi altri insegnanti in rete, su Facebook o su altri social network...
Tra gli altri sono anche entrato in contatto con il gruppo Wii Lavagna Digitale di Trento, un gruppo molto attivo che propone l'utilizzo delle lavagne digitali supportato da software open source.
Al di là di ogni considerazione di carattere economico e burocratico (avete provato in questo periodo di tagli a chiedere alla vostra scuola l'acquisto di licenze Windows per un laboratorio costituito da pc "donati"?), mi sono via via convinto che il compagno ideale della lavagna "fai da te", e forse anche delle altre LIM, è proprio il software open source.

Ho sempre evitato di impegolarmi in polemiche di tipo "ideologico" che hanno coinvolto insegnanti fautori e contrari all'open source. a scuola, ritenendo che interesse primario della scuola e dei suoi utenti fosse costituito solamente dalla qualità didattica ed educativa dei materiali che vi si introducono e dalla loro usabilità e comodità d'uso. Ma proprio per questo ho cominciato ad apprezzare per esempio Sankoré, un programma autore free e multipiattaforma, per lavagne digitali che permette di superare il noto problema della differenza di formato degli svariati programmi autore legati alle varie marche di LIM. Niente più codici, licenze, procedure di attivazione ecc. Ogni insegnante può scaricare e installare Sankoré e scambiare materiali con i colleghi.
Non è un fatto da poco.
In tema di comodità e funzionalità non posso poi non segnalare WiiLDOs, un vero e proprio sistema operativo, anche portabile, che contiene tutto quanto serve per far funzionare una WiiLD e, dall'ultima versione, anche alcune lavagne commerciali.
WiildOS è una distribuzione GNU/Linux live installabile e basata su Lubuntu, la versione leggera di Ubuntu, adatta anche a macchine datate.
Come altri CD Live (o pennette USB Live) permette una prova senza rischio di modifiche sul proprio pc Windows.
Oltre all'ormai tradizionale repertorio di software free per la didattica (contiene anche Scratch), di software per la navigazione, l'ufficio, l'editing grafico audio e video, WiildOS si caratterizza per i software di gestione del Wiimote e per la nutrita serie di strumenti specifici per tutte le lavagne digitali. Ovviamente Sankoré, ma anche Ardesia, un comodissimo sistema di annotazione a schermo, oltre ai "faretti" e alla tastiera virtuale.
Grazie alla sua portabilità (sta anche su pennetta) può diventare uno strumento indispensabile per l'insegnante, soprattutto in un periodo in cui le LIM del piano ministeriale sono poche e quasi sempre sistemate in spazi comuni anziché dove dovrebbero stare (in aula).